COMUNICATO STAMPA
La galleria 1000eventi ha il piacere di annunciare l’inaugurazione della collettiva

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Per la mostra che chiude la stagione, 1000eventi ha scelto di celebrare i quindici anni di attività esponendo 6 opere di grandi dimensioni di alcuni degli artisti che hanno collaborato con la galleria in questi anni: un’ideale carrellata che va dalla metà degli anni ‘60 fino alla metà degli anni ‘90 .
Da sempre la possibilità di dominare una grande superficie ha rappresentato una sfida alla fantasia dell’artista, ma se da un lato l’ego viene appagato opere troppo grandi creano problemi di collocazione perché non sempre c’è uno spazio adatto ad accoglierle. In questo caso l’attuale sede di 1000 eventi, una ex fabbrica per la lavorazione della canfora, costituisce la cornice ideale, con i suoi ampi spazi che lasciano alle opere tutto il respiro di cui hanno bisogno e a chi le guarda la possibilità di goderne appieno l’effetto.

Apre la mostra un dipinto di Donald Baechler, già presente nella personale che la galleria ha dedicato all’artista newyorkese nella prima sede di via Dei Mille a Torino: riemergono tutti i tratti caratteristici dell’immaginario onirico del pittore, in un paesaggio di frutti e personaggi stilizzati come quelli di un disegno infantile. A seguire, una delle tavole di Sachs ricoperte interamente da nastro adesivo: un materiale così semplice accumulato in uno spesso strato su una grande superficie crea un effetto stupefacente e di estrema eleganza, in un risultato che pare rappresentare una sorta di evoluzione degli achrome di Manzoni. Nell’opera presentata di Francesco Clemente, poi, sono racchiusi tutti i segni caratteristici di questo rappresentante della transavanguardia, il cui linguaggio è modellato dai viaggi del pittore in India e Sud America come dalla diversità sottesa al panorama culturale della città di NY. Nel ritratto di Jean Cocteau del ‘96, Ray Smith rivela tutta la sua capacità di reinterpretare in modo personale l’immaginario ironico e surreale: il poeta francese appare come adagiato su un fondo marino, circondato da alghe e da ogni sorta di pesci.
Nella sala grande le opere di dimensioni più ragguardevoli della mostra: un’installazione di Rosenquist del ‘66 composta da due immense tele di nylon dipinte che si intersecano una con l’altra e una tela di Julian Schnabel la cui superficie è attraversata da colori brillanti stesi a pennello o con le dita mescolando olio a resine, oggetti, frammenti materici a cui l’artista accompagna spesso parole o frasi misteriose dipinte a grandi lettere.

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Opere di: Donald Baechler, Francesco Clemente, James Rosenquist, Tom Sachs, Julian Schnabel

Inaugurazione 22 aprile 2010 ore 18.00
Dal  23aprile al 25 giugno 2010
Lunedì-venerdì dalle ore 14.00 alle 19.00. Sabato su appuntamento